venerdì 3 maggio 2013

MARLENE 'S RACE

Cosa centra il titolo con la gara che sto per iniziare a raccontare? Che questa gara, che si ripete quasi ogni anno, alle premiazioni propone sempre cassette di quelle gustosissime mele che "fanno" solo nel sud del Tirolo...
No! Non è ancora un nostro sponsor, ma visto l'apprezzamento appena citato, contiamo di metterci in trattativa al più presto.
    

Ed è questo che spinge fior fior di atleti (tra i quali il Giulio) a partecipare in massa a questa gara e mettercela tutta, perchè se vinci, a fine gara ti danno le mele, le mele Marlene (Marlene, passione per le mele! Oh yeah!).
Ma passiamo alla gara....
Giornata inusuale per correre una gara di orienteering infatti è mercoledì e c'è il sole e Giulio si è iscritto (pardon, è stato iscritto) in MA. La gara è una Long Distance e il nostro campione, come avete potuto leggere nell'ultimo post, è stato in Germania a divert...ehm ehm studiare per una settimana quindi la sua condizione fisica e psicologica era un grosso punto interrogativo.
Andrea Rinaldi che ci mostra
il sedere mentre punzona
Il punto interrogativo non sussiste invece per la Carmen (Giulio's mother), che convinta degli aspetti negativi delle supposizioni poste sopra, proibirebbe, fosse per lei, categoricamente una gara così selettiva sia fisicamente che mentalmente a suo figlio, tant'è che la prima preoccupazione del Manager nella mattina pregara è stata proprio l'andare a sondare il suo stato di incazzatura nei confronti di chi non ha esaudito il suo volere. Le cose vanno piuttosto bene ad esclusione di una seria minaccia nell'obbligo di andare a cercare Giulio nel bosco nel postgara in caso di dispersione ma, fidandosi ciecamente del suo atleta, il Manager accetta pienamente le condizioni. Peccato che resosi conto a fine gara della durezza e anche dell'elevata tecnicità del percorso qualche dubbio pervade il Manager mostrando comunque davanti a Carmen una spiccata sicurezza nelle capacità del suo atleta e confidando in Dio di avere ragione perchè nel momento in cui estraeva questo dalla sua bocca, il buon Manager, era sdravaccato sul telo del Trent-o con nessunissima intenzione di rialzarsi almeno nel giro di una mezz'oretta. Ma come è chiaro però, se dai fiducia, la fiducia prima o poi ti ritorna indietro ed infatti ecco comparire dopo una decina di minuti Giulio con una falcata da gazzella diretto verso il finish seguito da un Aaron decisamente meno pimpante (ma con quasi 20 minuti di gara in meno sul groppone!).
Il risultato alla fine nella classifica finale è quello che è ma va evidenziato come alcuni tratti di gara siano stati davvero interessanti. Per esempio (mi sono ripromesso di non fare nomi e cognomi per non rovinare l'immagine di personaggi famosi all'interno dell'ambiente orientistico) girano voci, e anche qualcosa di più, che Giulio sia stato da locomotiva, o abbia collaborato, o abbia semplicemente indicato la retta via, magari solo in zona punto... ma tant'è... a fior fior di campioni italiani che grazie al suo aiuto.................................probabilmente non hanno tratto alla fine alcun vantaggio in termini di classifica (!) ma solo la temporanea depressione dall'essersi fatti coinvolgere/assorbire/deviare/inglobare/fagocitare nell' orientamento di Giulio in maniera positiva, o almeno meno negativa di quanto avrebbero fatto da soli. Questo comunque a totale dimostrazione che presto il nostro Giulio sarà in grado di grandi risultati come solo il suo Manager, che ha creduto in lui da subito, ha potuto immaginare in anticipo rispetto al resto del mondo. Un pò come quando Messi, facendo un provino per entrare nelle giovanili dell'Inter, venne scartato per la sua scarsa fisicità e fu raccolto poi successivamente dal Barcellona.
Scalet allo sprint
Alla fine della giornata a Giulio rimane solo la magra consolazione di aver battuto il suo Manager ma considerando la mezz'ora, molto abbondante, presa dall'astro nascente dell'orienteering, tal Riccardo Scalet, la strada è decisamente più lunga di quanto ci si aspettasse. Verò è che era appena tornato dalla Germania e questo può essere valutata come la scusa ufficiale per questa gara. Ora vi lascio e mi ritiro a pensare a quale possa essere una scusa valida per la prossima gara. Non è un compito facile, di gara in gara sempre più difficile. Povero Manager.

Il povero Manager
Silvan     

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