lunedì 7 ottobre 2013

O(H) MARATHON(A) DEGLI ALTIERIPIDI

O-Marathon! Oh marathon(a)! Oh maradona! Oh madonna! Si si che bella sensazione di pace... è tutto bianco e felice qui, si avvicina un rumore che mi chiama, un rumore soave mi attira a sè, mi vuole, mi prende e mi pervade tutto, vuole portarmi con sè come un calamita, proviene dall'alto e non si capisce bene cosa sia. Una sensazione di freddo mi pervade e anche di un leggero bagnato, la pioggerella autunnale dilava il mio corpo e scende copiosa ma lenta finchè ad un certo punto...." l'hai trovata la 76?!" una voce mi allontana da questa pace e mi riporta alla realtà, quella dura, quella fatta di mal di schiena, gambe, talloni, testa, articolazioni e caviglie (ecc.ecc.ecc). È Alberto Canella mio alternato compagno di viaggio nelle ultime tratte della gara più lunga e devastante dell'anno. Sì, in fondo a correre in due parallelamente (o meglio a tira e molla) le possibilità di rimanere dispersi in mezzo agli altipiani si dimezzano, oltre a darti un senso di angoscia minore e tenerti soprattutto lontano da quelle vocine beffarde che ti parlano soavemente nella testa. Questa volta non c'era alcun "mi mi mi" a tenermi compagnia in gara, era a dispendio energetico troppo elevato per potermelo permettere.

Certo potrei stare qui ore a scrivere della O-Marathon, quella seria, ma in fondo sarebbe un monologo banale in cui l'argomento principale sarebbero i dolori vari che il mio corpo ha dovuto sopportare ripetuti all' n-esima volta e le varie imprecazioni o invocazioni, sempre le stesse (oh madonna, oh maria santa, ca...o, m...da, po...a tr...a, e biiip e biiip e biiiiip.....) anch'esse ripetute all' n-esima volta. Certo da un punto di vista "bloggistico" sarebbe più interessante parlare della vera O-Marathon ma essendo su Origiulio dovrò virare la discussione sulla finta O-Marathon, quella a staffetta, o meglio, quella troncata e suddivisa in 5 parti. Una mera staffetta che obbliga la vera O-Marathon ad un cambio di tipologia diversa dalla solita gita-avventura lunga un giorno più volta invece a farla diventare una specie di prova finale Long dei Mondiali del prossimo anno, allungata per motivi di natura masochista. Una staffetta a cui Giulio ha partecipato in una staffetta il cui nome non è nominabile e per questo ancora meno degna di commento ed analisi. Soprattutto se il nome è stato deciso usando strumenti quali l'inganno e il ricatto. Il risultato finale è il secondo posto dietro ai Pavioni che alcuni psicologi sostengono essere la posizione in classifica (la seconda appunto) che porta ad una frustrazione maggiore di qualsiasi altra e che è legata maggiormente alla depressione. Gli staffettisti nell'ordine sono: Elisa Lucian (che è simpatica perchè mi ha soccorso alla Croazia Open quando mi sono storto la caviglia), la Tauferona (che è simpatica per ovvie ragioni), l'innominabile (che è antipatico per ovvie ragioni... è lui il tizio dell'inganno!), il GIULIO (che è qualsiasi cosa... per ovvie ragioni!) ed infine la morosa dell'innominabile (entrambi gli innominabili davano in qualche modo il nome alla squadra... megalomani!).
la frazionista "simpatica per ovvie ragioni" 



La classifica recita un costante secondo posto dell'intera staffetta ad esclusione dell'ultima frazione che viene corsa con il quinto tempo in un ora e oltre di gara nonostante i soli 3Km circa (questa è andata ai mondiali o europei junior!). Giulio invece corre la frazione decisamente più delicata sia dal punto di vista tecnico che atletico e il risultato sarebbe ottimo se non fosse che ci lascia un terzo dell'intera frazione su un solo punto (per la precisione 28 minuti e rotti) [per carità... sempre meglio dei 23 minuti su un punto dell'ultima frazionista in proporzione!]; quasi 10 minuti in più del suo Manager scarso e stravolto aiutato da un Bezzi, trovato per grazia divina lungo la strada, che commenta così il neo ritrovamento della lanterna numero 64: "Ades n'donti a ciapar el Giulio! L'è ben partì mez'ora prima de mi ma con le do lanterne prossime in sto merdaio el ciapi de seguri". Purtroppo per il Bezzi non è proprio andata così anche perchè, anche se l'avesse preso alla lanterna numero 5, come da sua previsione, iniziavano le tratte dove se avevi la cartina un minimo piegata in mano, arrivavi a vedere solo la riga rossa che si fermava alla fine della piegatura e, se la giravi, forse, riuscivi a intravedere il cerchietto con annesso il numerino successivo alla lanterna in cui si era. Il tutto condito con molti più spazi gialli e linee nere tratteggiate che ci coloravano il contorno o l'avvicinavano per dare almeno un pò di morale a chi aveva ancora benzina nelle gambe come Giulio (e non come Bezzi!), gli split poi parleranno da soli. Ad ogni modo frazione chiusa in meno di 2 ore con il secondo tempo di frazione battuto solo da Ivano (e probabilmente anche qualcuno dell'O-Marathon lunga...vergogna!). Tanti i ritiri anche qui, solo per la singola frazione, anche perchè fare 9.1 Km con 3-400 di dislivello con un livello tecnico, almeno inizialmente, da Elite, non è effettivamente proprio da tutti. Certo si può dire che è da Giulio...ma non certo da OriMarty e Raus ad esempio! (per questa volta lo nominiamo già che siamo alla fine).
Alla fine addirittura 7 euri di pasto gratis non possono che fare piacere ai concorrenti per reintegrare le energie spese e i neuroni persi nel bosco. Le gare un pò serie sembrano finite, almeno per Giulio, che ingiustamente non è stato convocato per l'Arge Alp (fosse stato per me l'avrei convocato) e dovrà accontantarsi forse di un Giro al Sas o chissà. Inizia la preparazione invernale dunque visto anche che qua nel fine settimana è prevista neve a 1200 metri e non rimangono che le gare in Val di Sole e ad Imer, visto che quest'anno siamo rimasti orfani del tradizionale Meeting di Venezia... sogh!

il Manager dispiaciuto per questo

Silvan   

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